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martedì 26 giugno 2012

Chieti, il Sindaco di Primio invia una diffida all'ACA

Dopo il pubblico invito che gli è stato rivolto dal Comitato Acqua e Beni Comuni Chieti con il comunicato del 22 scorso, il Sindaco di Chieti ha inviato all'ACA la lettera-diffida che riproponiamo qui di seguito:
A:
Sig. Presidente dell’ACA

Sig. Direttore Generale dell’ACA
Commissario Straordinario
del Servizio Idrico Integrato
Ing. Pierluigi Caputi

e, p.c.

S.E. Il Prefetto

Sig. Sindaci di:
Cepagatti
Scafa
Manoppello
Rosciano
Casalincontrada
Tocco da Casauria
Torre dei Passeri

Oggetto: situazione fornitura idrica.

Egregi Signori,

nella impossibilità di comunicare con Voi telefonicamente, nessuno risponde agli uffici dell’ACA, mi vedo costretto ad inviare la presente per denunciare il grave disagio che sta patendo la mia Città e per chiedere quanto appresso.

Con la nota del 20 giugno scorso, prot. n. 10857, firmata dal Direttore Tecnico ing. Livello e dal Direttore Generale ing. Di Giovanni, mi è stato comunicato che, a causa della “diminuzione di portata della sorgente e considerate le condizioni climatiche”, avreste proceduto “alla programmazione di riduzione dell’erogazione idrica per il periodo 21 giugno – 8 luglio 2012”.

Per quanto riguarda Chieti, mi avete comunicato che al serbatoio della Civitella l’erogazione media sarebbe stata ridotta a 158 l/s per l’intera giornata, l’erogazione normale è di 171-175 l/s;

mentre per Chieti Scalo l’erogazione media sarebbe stata di 155 l/s dalle ore 5.00 e dalle 24.00 e dalle 24.00 alle 5.00 ci sarebbe stata la chiusura totale della erogazione. Normalmente l’erogazione su Chieti Scalo è di 170 l/s.

Quanto a località Brecciarola, che s’approvvigiona dal Serbatoio Sbraccia, la chiusura totale dell’erogazione ci sarà il lunedì e giovedì dalle ore 22.00 alle ore 6.00.

Nel corso di questi primi giorni, come comunicatovi dai nostri tecnici, da ultimo nel corso della serata di sabato 23 giugno, la erogazione ridotta è stata spesso al di sotto della media dichiarata e, comunque, insufficiente a soddisfare le esigenze minime dei cittadini anche quando è stata rispettata l’erogazione programmata (158 e 155 l/s).

Non so in quanti dei 64 comuni che fanno parte dell’ACA si sta verificando quello che sta capitando a Chieti, mi consta personalmente che in molte realtà anche confinanti con noi non si stanno attuando le chiusure che non da oggi Chieti patisce.

Assurda la chiusura dalle 24.00 alle 5.00 a Chieti Scalo, la parte più popolosa della città dove le utenze, tra ospedale e università, sono di gran lunga superiori rispetto al dato dei residenti dichiarati.

Ormai a decine arrivano le proteste delle attività commerciali e dei pubblici esercizi che, nonostante siano dotati di autoclave e serbatoio, non riescono ad avere l’acqua sufficiente per poter svolgere la propria attività. A centinaia, invece, arrivano le richieste d’aiuto e le proteste dei cittadini della parte bassa della città, fiaccati da anni di riduzione notturna della erogazione dell’acqua da parte vostra ed oggi distrutti dal non potersi neppure fare una doccia considerato che la erogazione riavviata alle 5.00 del mattino, alle 10.00, non ancora si trasforma in acqua che esce dai rubinetti. Quanto alla parte alta, seppure meno grave, la situazione non desta minori preoccupazioni considerato che le chiusure a cui siamo costretti, a causa della minore erogazione di acqua da parte vostra, amplifica il problema in termini di reale erogazione nelle case e non solo.

Voglio all’uopo ricordare che il Comando Provinciale di VV. FF. s’approvvigiona dalla nostra rete.

Concludendo, considerato tutto quanto sopra esposto e denunciato, rilevato che la popolazione/utente è su Chieti di almeno 15.000 unità in più rispetto a quella residente (uffici, ospedale, università, etc.), che se nella parte alta la situazione per cittadini e attività è difficile, nella parte dello Scalo è drammatica, soprattutto a causa delle chiusure notturne, evidenziato che la situazione in cui si stanno trovando i cittadini richiama le competenze del Sindaco indicate dagli artt. 50 e 54 TUEL, al fine di evitare problemi di carattere igienico/sanitario, ovvero al fine di scongiurare, a causa del perdurare della mancanza di acqua in molte abitazioni e della concomitanti particolari condizione climatiche, emergenze sanitarie o di igiene pubblica.

Vi diffido

a provvedere immediatamente, ovvero entro le ore 16,00 di oggi, a reimmettere nella rete cittadina almeno 165 l/s-h24, a non effettuare più, già dalla notte tra oggi 26 giugno e domani, mercoledì 27 giugno, la chiusura totale della erogazione di acqua nella parte bassa della città ed in località Brecciarola.

In caso di mancato riscontro a questa mia, od anche in caso di rifiuto da parte Vostra ad accogliere la mia richiesta, effettuata ogni verifica con il mio servizio acquedotto sulla effettiva quantità di acqua da Voi erogata, adotterò tutte e le più utili azioni a difesa dei diritti dei miei cittadini.

Inoltre, a mente della L.R. 9/2011, considerato che state erogando una quantità d’acqua inferiore al 30% di quanto convenuto, provvederò a far quantificare la riduzione di quanto dovutovi per la fornitura idrica.

Cordialità.

Avv. Umberto Di Primio

venerdì 22 giugno 2012

Il Comitato Acqua e Beni Comuni Chieti sollecita il sindaco Di Primio perché prenda concretamente posizione contro i gravi e continui disservizi di ACA SpA


ALLE PROTESTE SEGUANO I FATTI
Due anni fa la petizione per la chiedere la modifica dello Statuto comunale

I cittadini di Chieti, e in particolare quelli che risiedono nei quartieri vallivi, continuano a subire continui disservizi nella fornitura di acqua potabile. Le interruzioni sono frequenti e i disagi sono destinati ad aumentare, come sempre, nei mesi più caldi dell’anno. L’amministrazione municipale incolpa per questi disservizi l’azienda acquedottistica ACA SpA, che rifornisce gli impianti idrici cittadini, ma non mette in atto azioni concrete perché la situazione cambi. L’assemblea dei sindaci (ASSI) di Pescara, da cui l’ACA dipende, ha recentemente votato un documento nel quale si chiede che il carrozzone ACA, costoso e inefficiente, sia sostituito da una azienda speciale, modello Napoli, calibrata per essere davvero partecipata e al servizio dei cittadini.
Il Comitato Acqua e Beni Comuni Chieti sollecita il primo cittadino ad essere conseguente con le sue dichiarazioni chiedendo anche lui ufficialmente lo scioglimento dell’ACA e intanto l’applicazione immediata dell’Indice Mall, che prevede delle penali a carico del gestore in presenza di disservizi e inadempienze.
Al sindaco Di Primio chiediamo concretezza e non semplici dichiarazioni stampa. Gli chiediamo di non comportarsi come il suo predecessore che annunciò pubblicamente l’intenzione di incatenarsi per protesta davanti alla sede ACA, ma poi non fu neppure presente nella successiva assemblea elettorale. Il risultato fu la conferma dei vertici di una azienda che, allora come oggi, maltrattava Chieti e il suo territorio e che costa fior di euro ai contribuenti a fronte di una gestione che lascia scontenti migliaia di utenti.
Il Comitato Acqua e Beni Comuni Chieti ricorda inoltre al primo cittadino e a tutti i consiglieri comunali che tra pochi giorni, domenica 1 luglio, sarà il secondo anniversario della consegna ufficiale in Municipio da parte del WWF di una petizione firmata da circa 1200 cittadini per chiedere l’inserimento nello Statuto teatino del concetto di acqua bene comune e patrimonio inalienabile della collettività. Dopo due anni non c’è stata alcuna risposta ufficiale, a dispetto degli oltre 27 milioni di italiani che hanno votato sì al referendum per togliere ogni forma di profitto dall’acqua.

Comitato Acqua e Beni Comuni Chieti
Il portavoce
Luciano Di Tizio