ALLE PROTESTE SEGUANO I
FATTI
Due anni fa la petizione
per la chiedere la modifica dello Statuto comunale
I
cittadini di Chieti, e in particolare quelli che risiedono nei
quartieri vallivi, continuano a subire continui disservizi nella
fornitura di acqua potabile. Le interruzioni sono frequenti e i
disagi sono destinati ad aumentare, come sempre, nei mesi più caldi
dell’anno. L’amministrazione municipale incolpa per questi
disservizi l’azienda acquedottistica ACA SpA, che rifornisce gli
impianti idrici cittadini, ma non mette in atto azioni concrete
perché la situazione cambi. L’assemblea dei sindaci (ASSI) di
Pescara, da cui l’ACA dipende, ha recentemente votato un documento
nel quale si chiede che il carrozzone ACA, costoso e inefficiente,
sia sostituito da una azienda speciale, modello Napoli, calibrata per
essere davvero partecipata e al servizio dei cittadini.
Il Comitato Acqua e Beni
Comuni Chieti sollecita il primo cittadino ad essere conseguente con
le sue dichiarazioni chiedendo anche lui ufficialmente lo
scioglimento dell’ACA e intanto l’applicazione immediata
dell’Indice Mall, che prevede delle penali a carico del gestore in
presenza di disservizi e inadempienze.
Al sindaco Di Primio
chiediamo concretezza e non semplici dichiarazioni stampa. Gli
chiediamo di non comportarsi come il suo predecessore che annunciò
pubblicamente l’intenzione di incatenarsi per protesta davanti alla
sede ACA, ma poi non fu neppure presente nella successiva assemblea
elettorale. Il risultato fu la conferma dei vertici di una azienda
che, allora come oggi, maltrattava Chieti e il suo territorio e che
costa fior di euro ai contribuenti a fronte di una gestione che
lascia scontenti migliaia di utenti.
Il Comitato Acqua e Beni
Comuni Chieti ricorda inoltre al primo cittadino e a tutti i
consiglieri comunali che tra pochi giorni, domenica 1 luglio, sarà
il secondo anniversario della consegna ufficiale in Municipio da
parte del WWF di una petizione firmata da circa 1200 cittadini per
chiedere l’inserimento nello Statuto teatino del concetto di acqua
bene comune e patrimonio inalienabile della collettività. Dopo due
anni non c’è stata alcuna risposta ufficiale, a dispetto degli
oltre 27 milioni di italiani che hanno votato sì al referendum per
togliere ogni forma di profitto dall’acqua.
Comitato Acqua e Beni
Comuni Chieti
Il portavoce
Luciano Di Tizio
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